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Cotignola : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diRavenna.

Comuni

Comune di Cotignola

CENNI GEOGRAFICI

Centro di pianura, di origine medievale, con un’economia di tipo agricolo, industriale e commerciale. I cotignolesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nella località Barbiano. Il territorio, comprendente anche i nuclei Borghetto, Borgo Fabbretti, Budrio, Casa Baldi, Casa Signani, Il Palazzone, Madonna di Genova e San Severo nonché numerosissime case sparse, ha un profilo geometrico del tutto regolare, con impercettibili differenze di altitudine. L’abitato, che conserva significative testimonianze del passato, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante.

CENNI STORICI

Citata per la prima volta in un documento del X secolo, si sviluppò nel Medioevo in una zona abitata già in epoca romana, come testimoniano i reperti rinvenuti nel territorio. Il toponimo deriva probabilmente dal latino COTONEUS, ‘cotogno’; non manca però chi lo riporta al latino CUTIS, inteso nel senso di ‘cotenna erbosa, crosta terrestre’, o CUTINA, ‘terra incolta’. Il nucleo originario del borgo sorse attorno alla pieve di Santo Stefano in Panigale, fondata tra i secoli VII e VIII. Possedimento della Chiesa ravennate, nella seconda metà del Trecento fu assegnata dal papa al capitano di ventura Giovanni Acuto, che la trasformò in un luogo fortificato, dotandola di mura e di una possente torre. Ceduta agli Estensi, all’inizio del XV secolo divenne possesso degli Sforza, oriundi del luogo. Il duca di Milano, Ludovico il Moro, la insignì del titolo di città, sul finire del Quattrocento. In più occasioni manifestò la sua lealtà nei confronti della potente famiglia sforzesca: si ricordano l’aiuto dato al signore milanese nella guerra contro la Repubblica veneta e la rivolta contro il papa, all’inizio del Cinquecento, in favore del figlio del Moro. Dopo questa ribellione, finita con la sconfitta degli insorti, passò definitivamente sotto la Santa Sede, entrando poi a far parte del ducato di Ferrara. La storia successiva all’avvento dei francesi, nel 1796, e alla restaurazione pontificia ha seguito quella del resto della provincia. Verso la fine della seconda guerra mondiale, col passaggio del fronte lungo il Senio, fu quasi completamente distrutta. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico figurano: la collegiata di Santo Stefano, del XIV secolo; le chiese di San Francesco e del Suffragio; l’oratorio di Santa Maria degli Angeli, divenuto il mausoleo degli Sforza; il palazzo Sforzesco e la torre di Giovanni Acuto, di origini trecentesche.

LUOGHI D'INTERESSE

L'elemento architettonico più significativo, divenuto in pratica il simbolo cittadino, è la Torre d'Acuto. Gli abitanti del luogo la chiamano, in modo quasi confidenziale, come il Campanone, e la torre accompagna da oltre 7 secoli la “skyline” della città. Solo per circa 30 anni, dal 1944 al 1972, la città rimase orfana dell'insigne monumento, fatto saltare dai tedeschi durante il secondo conflitto mondiale. La ricostruzione ha recuperato l'originale campana, e ripristinata la torre circolare che in origine fu fatta costruire da John Hawkwood, condottiero di origine inglese. Il Palazzo Sforza (Casa Attendoli) si trova poco distante, lungo l'omonimo corso che diparte dalla piazza centrale di Cotignola: distrutto anch'esso dalla guerra, fu ricostruito nel 1961 rispettando lo stile originale. Si una certa importanza al suo interno la stele funeraria romana (di Caio Vario), ritrovamento archeologico del 1817. Di fronte al Palazzo Sforza si trova Casa Varoli (ex stalla Sforza), l'abitazione di Luigi Varoli, insigne artiste della città, che contiene alcuni oggetti personali, oltre che disegni e strumenti musicali. Sempre lungo Corso Sforza si trova la piccola ma graziosa Chiesa del Pio Suffragio. Altri monumenti da visitare in periferia sono il convento dei Minori Osservanti del XV secolo con la chiesa di S. Francesco, mentre nelle frazioni sono meritevoli di visita la Pieve di Barbiano e la Chiesa di San Severo, che si trova sulla riva destra del Senio, oltrepassando il ponte della Chiusaccia. Per chi ha un attimo di tempo e vuole rilassarsi consigliamo anche una visita al parco Sandro Pertini.

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