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Faenza : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diRavenna.

Comuni

Comune di Faenza

CENNI GEOGRAFICI

Città di pianura, di origine antica, che accanto all’agricoltura ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I faentini, con un indice di vecchiaia molto elevato, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Celle, Errano, Granarolo, Marzeno, Pettinara, Pieve Cesato, Pieve Ponte, Reda, Santa Lucia e Punta dei Prati-Casetti di Mezzeno. Il territorio, molto fertile, ha un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata nella parte meridionale. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo argenteo, un leone rosso coronato, che impugna, con una zampa, una spada posta in sbarra. Sullo sfondo azzurro del capo spiccano cinque gigli dorati, posti tra i pendenti di un lambello rosso.

CENNI STORICI

La sua fondazione, in una zona già abitata da etruschi e da galli, avvenne a opera dei romani, verso la fine del II secolo a.C., quando fu tracciata la via Emilia. Si chiamò anticamente FAVENTIA, nome augurale, formato dal verbo latino FAVERE, ‘favorire’, e dal suffisso -ENTIA. Municipio romano, raggiunse il massimo splendore tra il I secolo a.C. e il II d.C., grazie allo sviluppo dei traffici commerciali, favoriti da un efficiente sistema di collegamenti. Sede vescovile, dal IV secolo d.C., fu più volte saccheggiata dai barbari. Entrata a far parte dei possedimenti della Chiesa durante la dominazione dei franchi, assurse a comune verso la metà del 1100. Al centro di innumerevoli guerre con Forlì, Rimini, Imola, Bologna e Ravenna, nel XIII secolo fu travagliata dalle lotte tra i ghibellini, guidati dagli Accarisi, e i guelfi, capeggiati dai Manfredi. Questi ultimi, sconfitti gli avversari, assoggettarono la città alla loro signoria, che si protrasse per quasi due secoli, durante i quali si diede un grande impulso alle arti e si provvide al rinnovamento urbanistico. Dopo una breve parentesi veneziana, al principio del Cinquecento passò definitivamente sotto il dominio pontificio che, pur portando una certa stabilità politica, non migliorò le tristi condizioni di vita della popolazione. Occupata dai francesi, sul finire del XVIII secolo, nel 1815 tornò sotto lo Stato della Chiesa, seguendo le successive vicende del resto della provincia. Notevole è il patrimonio artistico: la cattedrale (cattedrale di faenza), del 1400; l’antico palazzo del podestà, del XII secolo; il teatro Masini; i palazzi Conti, Zanelli, Gessi, Mazzolani, Ferniani, Laderchi, Zauli-Naldi, Ginnasi e Milzetti; le case Pistocchi, Morri, Matteucci, Piani-Pasi, dei conti Zucchini e Romagnoli.

LUOGHI D'INTERESSE

Nella parte centrale dell’abitato, si trovano le due principali Piazze, considerate il centro civile e religioso di Faenza ; Piazza della Libertà ospita l’imponente Cattedrale, edificata nel 1474 su progetto di Giuliano da Maiano ed ultimata nel 1511; la pianta è a croce latina e a tre navate sormontata da volte a vela. All’interno nella 4° cappella troviamo Madonna con Bambino e Santi, mentre nella 5° l’arca di San Terenzio; notevole è la classica Arca di San Savino risalente al 1475 circa e attribuita a Benedetto da Maiano . Frontalmente alla Cattedrale si erge il Portico degli Orefici, mentre nella zona meridionale, La Fontana di Piazza, elegante costruzione del 1619, eseguita da Domenico Castelli. Piazza del Popolo, ospita due porticati del XVII e XVIII secolo, che si fronteggiano; tra le due piazze si trovano la Torre dell’Orologio del 1604, e il Palazzo del Podestà che fronteggia il Palazzo del Municipio, edificato nel XIII secolo ed antica dimora dei Manfredi. Percorrendo Via Mazzini, si incontrano numerosi edifici sette-ottocenteschi tra cui ricordiamo il Palazzo Conti, il Palazzo Zanelli del 1750 circa, Casa Morri del 1805, casa Matteucci, del !912 costruita in stile liberty e il Palazzo Gessi del 1786. Tra la metà e la fine del ‘500, i maestri della ceramica, elaborarono un particolare rivestimento per la terracotta, la cosiddetta “maiolica bianca”, che celebre nelle botteghe di Faenza, divenne ricercatissimo anche in Europa, tanto che il termine “Faience”, divenne il vocabolo più utilizzato per indicare la maiolica bianca. Oggi la documentazione della produzione della ceramica può essere ammirata nel Museo Internazionale delle Ceramiche, con copiose produzioni locali, le collezioni delle ceramiche delle regioni Italiane, la raccolta delle targhe devozionali e le selezioni del Medio ed Estremo Oriente e delle civiltà precolombiane. Tra gli altri edifici degni di nota ricordiamo Palazzo Bretoni del 1745, Palazzo Morri del 1500 circa, la Casa Valdesi del 1800, la Chiesa dei Ss. Ippolito e Lorenzo, la Chiesa della Commedia del XII secolo e più rimaneggiata, il fastoso Palazzo Bretoni del 1768 e l’imponente Palazzo Milzetti.

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Faenza (Comune)  -  Domus Faenza Residenza Turistica (Hotel)  -  La Rosa Antica Affittacamere (Bed and Breakfast)  -  La Pavona Ristorante-Pizzeria (Ristoranti)  - 

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